Dopo gli Abrivado tra Montfrin e Fontvielle, con la tradizionale corsa dei tori (tenuti a freno dai tradizionali gardians della Manada de l’Amista) per le vie dei villaggi, tra cittadini e turisti curiosi, la Fête de la Vannerie nella vicina Vallabrègues.
Il tempo si è fermato in questo villaggio che ha inventato la tradizionale Maison de Camargue, quelle casette dai tetti di canna che i pescatori usavano costruire per la stagione della pesca.
Mani esperti lavorano i vimini come si usava fare nei nostri paesini rurali anche nella mia terra d’Abruzzo… E mi rivedo bambina, curiosa di tutto, a spiare un vecchio nonno che davanti al fumante camino, nelle lunghe sere d’inverno, intreccia vimini stagionati per farne cestini, panieri e ceste utili per la raccolta delle olive o delle ciliegie o per andare a funghi nei boschi di castagno della Valle Roveto. Dalle sapienti mani, ruvide e callose, venivano fuori come per incanto quelle piccole opere d’arte. E ogni volta mi sembrava di
assistere a un piccolo miracolo. Parlo di un tempo, oggi troppo lontano, in cui con niente si faceva davvero tutto…