Dopo gli Abrivado tra Montfrin e Fontvielle, con la tradizionale corsa dei tori (tenuti a freno dai tradizionali gardians della Manada de l’Amista) per le vie dei villaggi, tra cittadini e turisti curiosi, la Fête de la Vannerie nella vicina Vallabrègues.
Il tempo si è fermato in questo villaggio che ha inventato la tradizionale Maison de Camargue, quelle casette dai tetti di canna che i pescatori usavano costruire per la stagione della pesca.
Mani esperti lavorano i vimini come si usava fare nei nostri paesini rurali anche nella mia terra d’Abruzzo… E mi rivedo bambina, curiosa di tutto, a spiare un vecchio nonno che davanti al fumante camino, nelle lunghe sere d’inverno, intreccia vimini stagionati per farne cestini, panieri e ceste utili per la raccolta delle olive o delle ciliegie o per andare a funghi nei boschi di castagno della Valle Roveto. Dalle sapienti mani, ruvide e callose, venivano fuori come per incanto quelle piccole opere d’arte. E ogni volta mi sembrava di
assistere a un piccolo miracolo. Parlo di un tempo, oggi troppo lontano, in cui con niente si faceva davvero tutto…
Categoria: Provenza 2016
Promenade d’un jour à Aigues-Mortes
Non è veramente mare, le acque sono troppo basse e incerte. Non è veramente terra, le maree ricoprono la piana… Il fascino di Aigues-Mortes, città voluta da Louis IX come porto sul Mediterraneo, si evince dal paesaggio surreale che si staglia oltre la grande Torre di Costanza (30 metri di altezza, su 4 livelli) che vide partire l’VIII crociata e conobbe pure la forza e il coraggio di donne, come Marie Durand, qui imprigionate solo perché non rinunciarono alla loro fede protestante. Una stele le ricorda davanti al maestoso hotel du Gouverneur.
Oggi meta imprescindibile per chi sceglie di passare le vacanze in Provence, Aigues è stata per anni, anzi, per secoli un’elegante Bella addormentata dopo che Marsiglia fu unita alla Francia…
La torre Carbonara, in lontananza, austera e solitaria, si erge sopra le maree, controllore e prima difesa della città. La muraglia di pietra, con la sua camminata della ronda, fanno impazzire grandi e piccoli che da lì si godono meglio lo spettacolo dei colori, cangianti
sul rosa, dei tetti, dei fenicotteri gracili ed eleganti nel cielo pure risato del tramonto.Aigues-Mortes è anche la Camarga selvaggia, paradiso di tori, cavalli e ogni sorta di uccelli.
E che dire delle Saline du Midi? Figlio del mare, del sole e del vento, il sale viene raccolto in montagne (cammelles) e poi lavato delle sue impurità per finire a tavola. E anche questo ha il suo fascino: basta salire sul trenino che conduce attraverso questo “non mare” che va dal rosa al grigio all’azzurro per riempirsi gli occhi di tante meraviglie.
E per riempirsi un po’ anche la pancia, mentre i bimbi giocano nella fontana di Place Saint-Louis, non c’è che l’imbarazzo della scelta: dal salato al dolce, tutte le leccornie sono a portata! Ma prima di abbandonare la cittadella fortificata, non mancate le pasticcerie
intorno e le piccole boutique provenzali. Infine, una visita alla vicina Notre-Dame-des-Sablons, fatta di grosse pietre di bionda roccia, che custodisce la statua d’oro di Saint Louis…Voilà, ma Promenade d’un jour à Aigues-Mortes!